di STEFANO
LORENZETTO
(“Il Giornale”,
domenica 11 maggio 2003)
Il
tiranno si ucciderà? «In risposta ai quesiti pervenuti da svariate agenzie di
stampa di ogni parte del mondo - al
riguardo le supposte intenzioni suicide del dittatore irakeno - Sua Divina
Grazia il Venerabile Maestro Otelma, Fonte di Vita e di Salvezza, Dispensatore
di Verità Archetipa, Luce dei Viventi, Psicopompo Amorevole, così risponde ex
cathedra, col vincolo della infallibilità: “È escluso che il signor Saddam
possa uccidersi”. Il Divino Maestro ha parlato: la questione è chiusa».
Tra
il riguardo e le supposte sarà anche risultata zoppicante la sintassi, ma se
non state lì a formalizzarvi dovete convenire che quel demonio del Divino
Otelma ci ha pigliato in pieno con la sua profezia alla vigilia della guerra
Usa-Irak. La questione, però, non è per niente chiusa perché adesso il Primo
Teurgo della Chiesa dei Viventi, Gran Maestro dell’Ordine Teurgico di Elios,
presidente dell’Ordre des occultistes d’Europe, e dell’Ordine degli occultisti
d’Italia, e del Centro di studi astrologici, e dell’Unione
astrologico-occultista, ha deciso di umiliare Sergio Romano con questo
pronostico: «Il signor Saddam, ferito ma vivo, sarà ininfluente nei destini del
suo Paese, dove invece, sorprendentemente, tornerà a svolgere un ruolo
centrale, col consenso degli Stati Uniti, il partito Baath. Tuttavia noi non
crediamo che la situazione in Medio Oriente si normalizzerà e prevediamo che il
conflitto tra palestinesi e israeliani durerà per altri vent’anni».
Quando
dice noi, il Divino Otelma (guai a chiamarlo mago) intende dire io, anzi dio.
Se pensate che non abbia titolo per discettare su questi temi, vi sbagliate di
grosso. Molto tempo fa - a quell’epoca dio parlava in prima persona singolare e
si faceva ancora chiamare Marco Belelli - Sua Divina Grazia frequentava, con
una borsa di studio del ministero degli Esteri, le austere stanze di Palazzo
Clerici, a Milano, sede dell’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica
internazionale (* vedi nota del Divino Otelma). Poi, inspiegabilmente, Belelli
gettò alle ortiche la laurea in scienze politiche, «conseguita a pieni voti nel
1975 presso l’Università di Genova», con tesi di storia contemporanea su,
nientemeno, «i problemi posti dall’armistizio italo-francese del 1940»,
s’accorse che il suo secondo nome di battesimo, Amleto, poteva diventare un
palindromo, Otelma, e decise di trasformarsi in Psicopompo Amorevole.
Da
allora usa soltanto il pluralis maiestatis, anche se deve ordinare un
caffè al bar, ma la sua vita è diventata un inferno, altro che balle, almeno a
giudicare dalla travolgente agenda tenuta dalla sua Cancelleria Privata. Prendiamo
una settimana a caso dello scorso anno. 20 ottobre: «Il Divino Maestro Otelma,
Fonte di Vita e di Salvezza, reduce dagli straordinari risultati di ascolto di Chiambretti
c’è, ha benignamente concesso l’Alto Privilegio della Sua Immaginifica
Presenza a Buona domenica». 21 ottobre: «Sua Divina Grazia il Venerabile
Maestro Otelma, Fonte di Vita e di Salvezza, ha benignamente concesso l’Alto
Privilegio della Sua Voce Melodiosa a Lattemiele». 22 ottobre: divino
riposo. 23 ottobre: «Sua Divina Grazia ha benignamente accolto le suppliche
pervenuteGli e concederà nuovamente l’Alto Privilegio della Sua Gaudiosa
Presenza a Porta a porta». 24 ottobre: «Il Divino Signore ha
benignamente concesso l’Alto Privilegio della Sua Gioiosa Presenza a Rai Uno,
Emittente di Stato in Italia. La Solenne Epifania avrà luogo in diretta dagli
Studi Dear di Roma, nella fascia oraria 14-16 (circa)». 25 ottobre: divina
sosta. 26 ottobre: «Sua Divina Grazia ha graziosamente accondisceso a
presenziare a C’è posta per te». Per poi ricominciare il 31 ottobre con Sì
sì è proprio lui al fianco di Luisa Corna: meglio di un cornetto di corallo
per tirarsi un po’ su.
Per
munifica concessione di Sua Divina Grazia la presente intervista si svolge
nella semioscurità dello studio-abitazione di vico San Matteo, un umido
carrugio della vecchia Genova, due stanzoni ingombri di libri, carte, foto,
manifesti, amuleti, candelabri, simboli esoterici, un pulviscolo cosmico di
oggetti coperti da terrestrissima polvere. Io sistemo il taccuino fra i grani di
polenta sulla scrivania mentre dio, più prudente degli umani, registra la
conversazione con un cigolante mangiacassette Philips.
Come la devo chiamare?
«Normalmente
noi siamo chiamati Divino Otelma».
E da chi promana la sua divinità?
«Noi
siamo dio. Quindi non può che promanare da noi stessi. Noi siamo parte della
grande anima dell’universo. I prodigi che compiamo, le guarigioni, si spiegano
con l’attivazione di forze latenti in tutti gli esseri umani. Come accade a
Lourdes o a Fatima. La fede è il presupposto indefettibile di ogni prodigio».
Compiere miracoli è la sua unica attività?
«In
questo periodo noi stiamo scrivendo la nostra seconda tesi di laurea, che
discuteremo col professor Paolo Aldo Rossi, docente di storia del pensiero
scientifico presso il dipartimento di filosofia dell’Università di Genova, dal
titolo Teorie millenaristiche relative alla fine del mondo. Partiremo
dal Vetero Testamento per arrivare a Codice Genesi, il libro di Michael
Drosnin che ipotizza la fine del mondo per il 2006».
Lei per che anno la ipotizza?
«Noi
riteniamo che la fine del mondo avverrà molto dopo. Certamente oltre il 2050».
Fiiiuuu...
«Ma
se parliamo di conflitti in grado di compromettere gli equilibri biofisici del
pianeta, prevediamo spiacevoli novità dal 2025 al 2030».
Perché non vuol essere chiamato mago?
«Riteniamo
che questa definizione riferita alla nostra persona terrena non sia esaustiva.
Noi siamo qualcosa di più. Abbiamo fondato la Chiesa dei Viventi, che già
raccoglie 20mila fedeli e farà sparire o ridimensionerà tutti gli altri culti.
È una chiesa simbiotica, che riunisce i principî della magia e della
religione».
Quali sono i suoi comandamenti?
«Il
principale è recare la felicità agli
umani su questa terra, nella vita presente e in quelle che verranno. Diamo per
scontata la reincarnazione. Anche su altri pianeti».
Lei s’è già reincarnato?
«Sicuramente
sì. In epoca augustea facevamo parte dei quindecemviri sacris faciundis,
i quindici sacerdoti custodi dei Libri sibillini».
E prima?
«Fummo
sacerdote in Atlantide. E poi faraona».
Finì arrosto?
«Molti
ignorano che vi furono nell’antico Egitto faraoni femmina».
Fu l’unica volta che si ritrovò donna?
«No,
ci è capitato anche in altre circostanze».
Il Papa, rispetto a lei, come va considerato?
«Egli
è persuaso di essere il Vicario di Dio. A noi non risulta, perché, se lo fosse,
ovviamente lo sapremmo. Noi non abbiamo nulla in contrario a che egli illustri
il suo credo. Ma constatiamo che l’Italia è l’unico Paese al mondo dove si sta
svolgendo una campagna di persecuzione contro la magia che vede la collusione
tra il sistema mediatico e alcuni partiti politici legati allo stregone
polacco».
Moderi il linguaggio. Per questo epiteto
irriguardoso è già stato denunciato da un avvocato di Bologna.
«Denuncia
archiviata. Solo una mente sprovveduta o incolta può ravvisare un insulto in
questa espressione, che non ha alcunché di diffamatorio, ma è puramente
descrittiva di un dato fattuale: il dottor Wojtyla è polacco ed è evidente, dal
punto di vista degli occultisti, che egli opera in maniera similare ad altre
esperienze di tipo magico».
Ci sono patologie che non riesce a guarire?
«Noi
siamo dell’opinione che non esistano malattie inguaribili, bensì solo malattie
che la scienza ufficiale non è ancora in grado di curare. Ci riuscirà quando
arriverà dove la magia è già arrivata da secoli».
Nel frattempo, che mi dice della polmonite
atipica?
«La
Sars è destinata a condizionare gli avvenimenti mondiali fino ad agosto. La
situazione tornerà sotto controllo solo in ottobre. Ma non vediamo particolari
motivi di allarme per l’Italia».
La sua salute come va?
«Siamo
in ottima forma. Non abbiamo mai subito interventi operatori. Ci autocuriamo
con rituali magici collettivi e individuali».
Anche Vanna Marchi e il maestro Do Nascimento
promettevano rituali magici per la salute e guardi come sono finiti.
«La
signora Marchi è una venditrice di alghe. Il signor Do Nascimento, per quel che
a noi risulta, è un ex cameriere».
Che differenza c’è fra lei e monsignor Milingo?
«Sul
piano dei risultati probabilmente nessuna. Il signor Milingo, a quanto si dice,
riuscirebbe con rituali religiosi a produrre guarigioni che egli attribuisce
alla misericordia divina. L’unica differenza è che il Divino Otelma guarisce
facendo riferimento a se stesso».
E fra lei e Giucas Casella?
«A
noi non risulta che la persona da lei citata si consideri un taumaturgo o un
dio».
Che cosa pensa di Rosemarie Althea, che dice di
parlare con i defunti?
«Noi
non possiamo né affermare né escludere che sia in grado di contattare i
cosiddetti defunti. Qualora lo fosse, la cosa non ci sorprenderebbe visto che
migliaia di persone prima di lei, noi compresi, hanno fatto lo stesso. Quel che
si può dire è che la signora Althea beneficia dei servigi di un buon ufficio stampa».
Quando s’è accorto di possedere poteri
soprannaturali?
«Fin
dall’età di 6-7 anni formulavamo previsioni e guarivamo appoggiando una mano
sulle parti doloranti di un corpo».
Può descrivermi quali sono questi poteri?
«Illimitati».
Se io adesso le dicessi che sto male, lei
riuscirebbe a dirmi di che patologia soffro e a curarmi?
«No,
il rituale va preparato».
Poteri illimitati, tranne quello di resuscitare
i morti.
«In
verità, in verità, la risurrezione da morte non avvenne solo nel caso di Gesù
Cristo. Nell’Antico Testamento anche Elia risvegliò un defunto e il corpo di
Eliseo profetizzò mentre era nel sepolcro. Altri esempi si trovano nella
tradizione orientale. La morte è solo una malattia».
Secondo lei per quale motivo una persona dotata
di così ampie facoltà non viene nominata presidente del Consiglio?
«Non
vi sono dubbi sul fatto che noi sapremmo gestire il Paese in maniera ottimale.
Esercizio peraltro non difficile considerato il livello della classe politica.
Ma ciascuno ha il suo destino».
Che mestiere facevano i suoi?
«Papà
era amministratore di immobili. Mamma aveva frequentato una scuola di taglio e
cucito, era una bravissima sarta. I nostri primi abiti per i riti magici li
fece lei».
Posso sapere la sua età?
«Abbiamo
moltissimi anni. Migliaia e migliaia. Abbiamo perso il conto».
Nella vita attuale, intendevo.
«Non
possiamo dirlo con precisione per ragioni prudenziali. Per danneggiare una
persona la via maestra è il controllo di giorno, mese, anno e ora di nascita. E
noi abbiamo moltissimi amici, ma anche qualche nemico».
Che cos’ha da temere? È dio.
«Noi
non temiamo i nemici, ma non vi è motivo di favorire le loro iniziative
malefiche».
Dov’è nato?
«A
Genova».
Credevo a Quistello, provincia di Mantova.
«Quella
è la nostra contea. Come si può leggere nel nostro sacro sito, il titolo di
conte ci spetta da un migliaio d’anni».
È sposato?
«Noi
abbiamo celebrato due matrimoni in India, a Udaipur, secondo il rituale della
Chiesa dei Viventi. Dopo qualche tempo, abbiamo ripudiato entrambe le mogli.
L’ultima, nel 2000, è stata Carlinha, brasiliana».
Da piccolo ha avuto rapporti con la religione
cattolica?
«Sì,
sì. Abbiamo frequentato il catechismo».
E magari fatto anche il chierichetto.
«Anche.
Nutriamo grande rispetto per don Luigi Traverso, parroco di San Siro, un
sant’uomo che ci conosce fin da quando eravamo bambini».
Ma che non riesce a convertirla.
«Quando
ci capita d’incontrarlo, don Luigi ha sempre una parola buona e ci pone anche
qualche domanda. Forse egli ipotizza una possibilità di salvezza anche per la
nostra persona. Se tutti fossero come questo sacerdote, il mondo sarebbe
migliore».
Prima di darsi alla magia, che mestieri ha
esercitato?
«Noi
siamo l’unico mago d’Italia che ha fatto sempre e solo quello. A differenza
degli altri, che sono riciclati, studenti falliti, cassintegrati ed ex
prostitute».
Chi le ha spalancato le porte della Tv di Stato?
«La
prima a ospitarci fu Enza Sampò».
Quale conduttore la mette più a suo agio?
«Il
livello medio mentale e culturale è piuttosto basso. Si tratta per lo più di
individui di modesta levatura».
Credevo si trovasse bene nel salotto di Maurizio
Costanzo.
«Con
Costanzo i rapporti sono ambigui. Egli segue il vento, come tutti sanno. Quando
è nata l’ondata di isteria persecutoria contro la magia, s’è subito allineato».
Si fa sempre pagare per andare in Tv?
«Noi
andiamo solo dove siamo pagati. Ci mancherebbe... Un Pippo Baudo qualsiasi
guadagna cifre astronomiche. Per inciso, noi sapremmo condurre il Festival di
Sanremo molto meglio».
Guardando
il mio oroscopo nel suo sacro sito, ho scoperto che avrei bisogno di due
«sussidi teurgici», uno dei quali è il pentacolo del gioco, che costa 250 euro
più spese postali. A che serve?
«Come
tutti i pentacoli, è in formato cartaceo e contiene un disegno magico, connesso
a un rituale da celebrarsi a casa propria».
Mi fa vincere al gioco sì o no?
«Dev’essere
personalizzato con dati anagrafici e foto. Normalmente dà buoni risultati. Non
sempre, è ovvio».
Lei
vende anche i «numeri segreti» da mettere al lotto. Ma la relativa pubblicità,
apparsa sul mensile Astra, è stata ritenuta ingannevole dall’Antitrust.
«Un
nostro ricorso è pendente da anni al Consiglio di Stato. È vergognoso».
Sempre
dal sacro sito: «Mentre tutt’intorno infuria la battaglia, e Genova è sconvolta
da gravi disordini in occasione del G8, Sua Divina Grazia celebra un possente
Rituale Magico Propiziatorio nella centralissima piazza De Ferrari, Cuore della
Superba». Non sembra che abbia avuto successo: un morto e danni per miliardi.
«Noi
abbiamo fatto il rituale con le foto dei premier per il buon esito politico del
vertice. Non era possibile impedire gli incidenti perché ciò avrebbe
presupposto un contatto con sterminate moltitudini».
Nel
luglio ’95 ha compiuto un rituale intrecciando le candele con Walter Veltroni,
Fausto Bertinotti e Romano Prodi per la vittoria dell’Ulivo.
«E
l’Ulivo ha vinto le elezioni».
Tifa per il centrosinistra?
«No,
no, assolutamente. Siamo super partes. Abbiamo previsto anche la
vittoria del Polo alle ultime elezioni. Colgo l’occasione per confermare che
Berlusconi giungerà sino alla fine della legislatura. Il decremento di voti che
il centrodestra registrerà alle prossime elezioni amministrative non influirà
sulle sorti del governo».
Ma Veltroni, Bertinotti e Prodi l’hanno pagata?
«Eravamo
ospiti ufficiali con uno stand alla festa del settimanale satirico Cuore,
a Montecchio Emilia. Quindi a spese loro, non nostre».
Ma
come? Ha lavorato per Michele Serra, sempre così attento a non confondersi con
le pacchianerie? Proprio lei che era iscritto al movimento giovanile del Msi.
«Questo
chi gliel’ha detto?».
Il mio divino archivio.
«Effettivamente,
poiché siamo sempre stati anticomunisti, mentre frequentavamo il liceo classico
militammo nella Giovane Italia».
E subito dopo non s’iscrisse alla Dc?
«Effettivamente
fummo delegato giovanile della Dc e anche consigliere nel quartiere
Pré-Molo-Maddalena. Credevamo di poter fare politica. Invece incontrammo solo
gente interessata a raccomandazioni e prebende».
Così tentò la scalata ai vertici del partito
radicale.
«La
nostra mozione al congresso del novembre ’86, avversa alla decisione di Marco
Pannella di chiudere il partito, fu votata dal 10 per cento dei delegati».
Quindi fondò un partito tutto suo, Europa 2000.
«Per
chiedere l’abolizione della legge Merlin».
Mi
risulta che fu denunciato dalla Guardia di finanza per evasione fiscale e
condannato con sentenza definitiva della Cassazione nell’86.
«La
nostra attività, secondo la normativa allora vigente, era illegale. Sarebbe
stato ben curioso che tenessimo i registri contabili e pagassimo l’Iva per
un’attività illecita. Questa nostra impostazione fu accolta dalla Cassazione».
La
Corte d’appello di Trieste l’ha condannata a due anni di reclusione per circonvenzione d’incapace. Tra l’87 e
l’88 lei indusse P.P., 35 anni, a pagare parecchi milioni di lire per avvalersi
delle sue arti magiche.
«Ci
è del tutto indifferente quello che la Corte di Trieste ha deciso. Trattasi di
sentenza aberrante, assurda sotto ogni profilo. Ne citiamo uno solo: i fatti si
svolsero qui a Genova. La persona venne da noi ricevuta, una sola volta,
accompagnata dalla madre. Perché non siamo stati processati dal nostro giudice
naturale? Inoltre noi chiediamo di non rispondere a giudici di fede cattolica,
che ci sono pregiudizialmente ostili. Solo a laici o atei».
Indossa sempre caffettano e turbante?
«Questa
è la nostra tenuta informale. Noi non utilizziamo giacche e cravatte,
abbigliamento che implica un condizionamento sociale e la soggezione ai poteri
costituiti. Per le occasioni ufficiali o cerimoniali abbiamo un abito d’argento
in esemplare unico con copricapo particolare».
Una mitria vescovile, mi par di ricordare.
«Un
copricapo preesistente al cristianesimo e che raffigura il concetto di luce».
Nel tempo libero come si rilassa?
«A
noi piace molto viaggiare. Ci rechiamo spesso in India, in Marocco, a Cuba. Tra
un viaggio negli Usa e uno nel Rajasthan, preferiamo quest’ultimo. Detestiamo
il Giappone e la Cina, scimmiottature del modello occidentale».
Scusi l’impertinenza, Divino, ma perché vive in
questo caos?
«Se
attorno a noi vi sono tante cose, significa che nel corso del tempo le abbiamo
ritenute funzionali al nostro modo di vivere».
Sono funzionali anche quei vetri della finestra
così sporchi?
«Noi
non facciamo lavare le finestre per tutelare la nostra privacy. Abbiamo trovato
efficace questa soluzione. La polvere ci protegge da sguardi indiscreti».
(*)
NOTA del Divino Otelma
Il Divino Signore non ha
mai affermato di aver lavorato all'Ispi (come testimonia la registrazione
ufficiale dell'intervista) bensì di avervi studiato e conseguito il prestigioso
Diploma colà rilasciato.Trattasi di una piccola e scusabile imprecisione del
simpatico Vice-Direttore,forse emozionato per lo Storico Evento che lo vedeva
coinvolto. A parte questo,l'intervista rispecchia sostanzialmente la Parola
Terrena del Divino Maestro Otelma